Capita non di rado che un conto rimanga inattivo per un lungo periodo di tempo. Ciò può accadere per i più svariati motivi, per esempio perché ci si dimentica di averlo oppure a seguito del decesso del titolare.
Il conto inattivo diventa quindi dormiente e il saldo presente viene trasferito su un Fondo dedicato.
In questa guida, vediamo di capire meglio cosa sono i conti dormienti, come evitare che lo diventino e, sopratutto, come recuperare i soldi presenti sul conto se questo succede.
Conti dormienti: cosa sono e caratteristiche
I conti dormienti sono conti sui quali, per un determinato periodo di tempo, non è stata svolta alcuna operazione su iniziativa del titolare del conto (o di terzi da lui delegati).
Perché un conto venga classificato come dormiente, deve possedere queste due principali caratteristiche:
- avere un saldo superiore ai 100 euro
- risultare inattivo per un periodo di tempo di 10 anni.
L'inattività del conto viene decretata nel momento in cui il titolare dello stesso (o terzi da lui delegati a operare), non effettua nessuna operazione per 10 anni. Questo passaggio è molto importante da comprendere in quanto la movimentazione del conto deve avvenire su iniziativa del titolare.
Questo significa che eventuali operazioni poste in essere da parte dell'intermediario (ossia banca o istituto presso il quale è detenuto il conto) non sono sufficienti. Per esempio, l'accredito di eventuali interessi maturati, l'invio di estratti conto e via di seguito che vengono operati dalla banca nell'ambito dell'ordinaria amministrazione dello stesso.
Il titolare del conto deve quindi movimentarlo in maniera “attiva”.
Una volta che il conto è divenuto dormiente, il saldo presente viene trasferito su un apposito Fondo, istituito presso il Ministero dell'Economia e delle Finanze. Tale trasferimento, come vedremo meglio più avanti, avviene seguendo precise tempistiche e modalità contenute nella relativa normativa.
Se hai un conto inattivo da diverso tempo che utilizzi magari come conto secondario, valuta se è ancora conveniente tenerlo aperto. Esistono a oggi molti conti correnti gratuiti che, anche se inutilizzati, non ti costano spese.
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Non solo conto dormiente: le tipologie di rapporti che possono diventarlo
È in realtà più corretto parlare di “rapporti dormienti” in quanto possono divenire tali non solo i conti correnti.
Oltre al conto corrente, possono diventano dormienti i seguenti rapporti bancari e finanziari:
- Libretti di risparmio nominativi
- Certificati di deposito nominativi
- Fondi di investimento o altri strumenti finanziari
- Libretto di risparmio al portatore
- Certificati di deposito al portatore
- Assegni circolari non incassati
- Polizze assicurative.
Sostanzialmente, qualsiasi tipologia di rapporto che prevede un deposito di denaro o di strumenti finanziari o assicurativi con valore superiore ai 100€, viene considerato dormiente quando rimane inattivo per 10 anni.
Due eccezioni a questa regola generale sono rappresentate dagli assegni circolari (dormienti dopo 3 anni e per qualsiasi importo) e le polizze assicurative (dormienti dopo 2 anni).
Conti correnti dormienti: cosa dice la normativa
Il quadro normativo che regola i rapporti dormienti è quello relativo al “Regolamento di attuazione dell’art.1, comma 345, della legge 23 dicembre 2005, n.266 in materia di depositi dormienti”, entrato in vigore nel 2007.
La normativa stabilisce che:
- un rapporto viene considerato dormiente se risulta inattivo da 10 anni
- allo scadere dei 10 anni, la banca ha l'obbligo di inviare un avviso al titolare del conto tramite raccomandata con ricevuta di ritorno all'ultimo indirizzo conosciuto, avvisandolo che questo sta per diventare dormiente
- il titolare ha quindi 180 giorni di tempo per manifestare le sue intenzioni impartendo disposizioni alla banca. Il titolare può anche semplicemente comunicare la sua intenzione di mantenere attivo il rapporto oppure effettuare un'operazione per “risvegliarlo”.
- se allo scadere dei 180 giorni la banca non riceve nessuna disposizione in merito, i fondi presenti nei rapporto in questione vengono trasferiti nel Fondo dedicato presso il Ministero dell'Economia e delle Finanze.
Una volta che le somme sono state devolute nel Fondo, si può richiederne il rimborso tramite il Consap entro 10 anni.
Conti dormienti Consap: come richiedere il rimborso
A gestire il Fondo dedicato ai conti correnti dormienti, e in generale a tutti i rapporti inattivi, è il Consap - Concessionaria Servizi Assicurativi Pubblici – l'ente incaricato dal Ministero dell'Economia e delle Finanze.
Sul sito ufficiale Consap è possibile consultare l'elenco dei rapporti dormienti e inviare la richiesta di rimborso, senza rivolgersi a intermediari terzi.
Le richieste pervenute saranno esaminate da Consap in ordine cronologico e sarà cura dell'Ente richiedere eventuali integrazioni o informazioni nonché di elargire il rimborso delle somme agli aventi diritto.
Per effettuare la richiesta occorre anzitutto compilare l'apposita domanda disponibile sul sito e inviarla tramite raccomandata con ricevuta di ritorno a:
- Consap Spa - Servizio interventi socio-economici
- Via Yser, 14 - 00198, Roma.
Si ricorda che:
- è necessario allegare il documento attestante l'avvenuta devoluzione al Fondo delle somme oggetto di rimborso, rilasciato dalla Banca o da Poste Italiane o dall'istituto presso il quale era in essere il rapporto
- la documentazione richiesta deve essere prodotta e fatta pervenire in originale.
La domanda può essere inoltrata anche per via telematica tramite il sito ufficiale ma la pratica avrà avvio solo nel momento in cui viene ricevuta la documentazione originale per posta.
A prescindere dalla specifica tipologia di rapporto, il rimborso può essere richiesto entro il termine dei dieci anni dalla data del devoluzione al Fondo.
Il rimborso non è previsto per:
- polizze vita non riscosse entro il termine di prescrizione di (pari a 10 anni)
- buoni fruttiferi postali non riscossi entro il termine di prescrizione (pari a 10 anni)
- assegni circolari non riscossi entro il termine di prescrizione (pari a 3 anni per il beneficiario e a 10 per l'ordinante)
- in generale di tutti i rapporti dormienti entro 10 anni dalla data di devoluzione al Fondo.
Conto dormiente: come evitarlo
Evitare che un conto diventi dormiente è in realtà molto semplice. Una volta ricevuta la relativa comunicazione da parte della banca è possibile:
- effettuare anche solo un'operazione bancaria tra cui per esempio un prelievo, un bonifico, un acquisto tramite carta di debito e via di seguito
- manifestare semplicemente alla banca la propria intenzione di mantenere il conto attivo, anche senza compiere nessuna operazione.
Dal momento in cui il conto viene “risvegliato”, devono passare altri 10 anni prima che possa nuovamente venere considerato dormiente.
Conti dormienti dopo quanti anni
Come più volte sottolineato, un conto corrente diventa dormiente se rimane inattivo per dieci anni.
Trascorso tale termine, la banca deve inoltrare al titolare del conto una comunicazione con richiesta di indicazioni su eventuale interesse a mantenere ancora attivo suddetto conto.
Se il titolare non impartisce nessuna disposizione in merito entro il termine di 180 giorni a decorrere dalla ricezione della comunicazione, quanto presente sul conto viene trasferito al Fondo dedicato.
Una volta devoluti, i fondi presenti sul conto possono essere rimborsati facendo richiesta al Consap come visto poc'anzi, entro un limite di tempo pari ad altri 10 anni.
Conti dormienti sotto i 100€: che succede?
I conti sui quali è presente un saldo di importo inferiore o uguale a 100€ non vengono trattati come dormienti, nemmeno nel caso in cui non vi sia movimentazione per dieci anni.
In questi casi, la banca può comunque decidere di bloccare il conto non operativo per una maggiore efficienza gestionale ma il saldo presente non verrà devoluto al Fondo dedicato.
Il titolare può comunque effettuare richiesta di rimborso rivolgendosi alla banca o istituto presso il quale si trova il conto.
Come verificare se si hanno conti dormienti?
La prima cosa da fare è quella di consultare l'elenco conti dormienti presente sul sito Consap. Per farlo è sufficiente collegarsi al sito ufficiale Consap e cliccare su “Cerca Rapporto Dormiente”.
Le informazioni richieste per avviare la ricerca sono:
- Nome e cognome del titolare
- Luogo
- Provincia
- Anno di apertura del conto
- N° di rapporto.
Per poter trovare però il conto in oggetto, è necessario che il saldo sia già stato devoluto al Fondo.
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