I Migliori Conti Deposito di giugno 2023
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IDEALE PER
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Società controllante
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Tipo di Intermediario
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Anno Di Fondazione
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Sede Legale

Filiali in Italia



Nome del conto deposito

Liquidazione degli interessi

Importo minimo

Importo massimo

Svincolabile



Penale per estinzione anticipata

Imposta di bollo

Conto corrente collegato



Apertura paperless



Apertura presso filiale



Conto deposito cointestabile



Durata processo di registrazione
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Costi di apertura
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Costi di gestione
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Costi di estinzione
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Canone annuo
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3 mesi lordo (netto)
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6 mesi lordo (netto)
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9 mesi lordo (netto)
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12 mesi lordo (netto)
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15 mesi lordo (netto)
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18 mesi lordo (netto)
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24 mesi lordo (netto)
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30 mesi lordo (netto)
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36 mesi lordo (netto)
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42 mesi lordo (netto)
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48 mesi lordo (netto)
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54 mesi lordo (netto)
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60 mesi lordo (netto)
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120 mesi lordo (netto)
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Licenza
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Ente di vigilanza
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Garanzia sui depositi
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CET1
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Total Capital Ratio
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Promo apertura conto
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TIPO DI CONTO DEPOSITO:
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TASSO LORDO:
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INTERESSI NETTI:
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IMPOSTA DI BOLLO:
A carico della banca
A carico del cliente
Confronto CD
Confronto CD
Cos’è un conto deposito?
Il conto deposito è uno strumento di investimento che ti permette di guadagnare interessi sulle somme depositate.
In questa recensione ci siamo occupati di analizzare quali sono i migliori conti deposito di giugno 2023, prendendo in considerazione il tipo di conto (vincolato o libero), l’interesse annuo lordo, la durata del vincolo e l’imposta di bollo.
La liquidità detenuta sulla maggior parte dei conti correnti non genera alcun interesse positivo (in alcuni casi genera addirittura interessi negativi). Per questa ragione risulterà più conveniente vincolare la liquidità in eccesso su un conto deposito piuttosto che su un conto corrente. In questo modo potremo ottenere un interesse annuo che varia in media - a seconda di vari fattori - dallo 0,5 al 5%.
Ipotizziamo di vincolare su un conto deposito 100.000 euro per 12 mesi. Se il tasso di interesse netto annuo è del 2,00%, dopo 12 mesi avremo guadagnato 2.000€ di interessi lordi.
Il conto deposito è un prodotto pensato per il solo risparmio. Esso non dispone infatti di tutti quegli strumenti di pagamento tipici di un conto corrente, come ad esempio le carte di credito o i bonifici.
A un conto deposito va piuttosto allacciato un conto corrente di contropartita, in modo da depositare i fondi da vincolare e poterli prelevare al termine della sua durata. Sul conto corrente di contropartita potranno inoltre essere accreditati gli interessi maturati sul conto deposito.
I conti deposito rappresentano un investimento sicuro poiché sono protetti dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi fino a un massimo 100.000€. Anche se poco remunerativi godono quindi di un livello di sicurezza elevato.
Suggerimento: la tutela di 100.000 euro non ti è sufficiente? Cointesta il conto deposito (ad esempio con il tuo coniuge) e in questo modo la protezione del conto deposito raddoppierà a 200.000 euro (100.000 euro per ogni cointestatario).
I due principali tipi di conto sono:
- Conti deposito vincolati: sono i più remunerativi in quanto offrono i tassi d’interesse più alti. Il motivo è che le somme rimangono vincolate sul conto fino ad un data concordata in via preventiva con l’istituto finanziario e non possono dunque essere prelevate in anticipo (salvo il pagamento di eventuali penalità).
- Conti deposito non vincolati (o liberi): non presentano alcun vincolo di disinvestimento, motivo per cui offrono tassi d’interesse più bassi. L’investitore potrà chiedere in qualsiasi momento il rimborso ma in cambio accetta interessi più bassi di un conto deposito vincolato.
La fiscalità dei conti deposito
Per i soggetti fiscalmente residenti in Italia, gli interessi maturati sul conto deposito vengono tassati al 26%. Tale percentuale viene trattenuta direttamente dalla banca (nel caso si tratti di una banca italiana o con una succursale sul territorio italiano), la quale agisce da sostituto d’imposta.
Il possessore del conto deposito riceverà quindi un flusso di interessi al netto delle imposte.
Sui conti deposito va anche applicata l’imposta di bollo. Si tratta di una vera e propria tassa patrimoniale ed è pari allo 0,2% annuo del controvalore del conto deposito.
Se ad esempio ho una giacenza di 100.000 euro su un conto deposito vincolato a 12 mesi, al termine dell’anno fiscale dovrò versare al fisco €200 di bollo. In realtà anche in questo caso la banca agirà da sostituto d’imposta, occupandosi di calcolare e versare al fisco l’imposta dovuta.
Come funzionano i conti deposito
Il conto deposito, al pari di qualsiasi altro prodotto bancario, necessita di una richiesta per ottenerne l’apertura. L’attivazione risulta nella pratica abbastanza semplice poiché non è necessaria alcuna analisi del merito creditizio dell’utente.
Oltre alla documentazione di base è necessario fornire le coordinate del conto corrente che si vuole utilizzare come conto predefinito. Il conto corrente rappresenta la modalità principale per alimentare il conto deposito ed è anche il conto sul quale verranno accreditati gli interessi. Anche se non è necessario che il conto corrente sia erogato dalla stessa banca, molte banche obbligano l’utente a fare ciò.
Una volta completata la procedura di apertura (la maggior parte dei conti deposito oggi offrono un’apertura paperless), l’utente riceve le coordinate del conto deposito e procederà con il versamento dei fondi attraverso le modalità supportate dall’istituto finanziario.
Le principali modalità di deposito sono:
- Il bonifico bancario
- Il versamento di contanti
- Il versamento tramite assegno
Come scegliere il miglior conto deposito
I parametri che devi tenere in considerazione per la scelta del miglior conto deposito sono:
1. Il tasso d’interesse annuo
Sicuramente la scelta di un conto deposito dipende dal rendimento che offre. Il rendimento è legato al tasso di interesse che la banca può corrispondere all’utente per le somme depositate. Di solito le banche comunicano il tasso lordo applicato all’investimento.
Gli interessi possono essere corrisposti dall'intermediario in via anticipata o posticipata.
É bene ricordare che gli interessi che si riceveranno invece sono al netto della tassazione (oggi al 26% per i soggetti fiscalmente residenti in Italia).
2. Il tipo di deposito
Come detto in precedenza esistono due tipi di conto deposito:
- Il conto deposito vincolato: in cui le somme sono vincolate per un periodo di tempo prestabilito
- Il conto deposito libero: da cui è possibile prelevare le somme in qualsiasi momento
Alcuni conti deposito prevedono la possibilità di svincolare le somme dietro il pagamento di una penale o rinunciando agli interessi maturati.
3. L’imposta di bollo
Rappresenta una sorta di tassa patrimoniale. L’utente dovrà pagare tale imposta in proporzione alla giacenza presente sul conto deposito. L’imposta ammonta allo 0,20% del deposito ed è la stessa percentuale applicata ai conti correnti. In via promozionale, alcuni istituti finanziari possono farsi carico dell’imposta di bollo per attirare nuovi utenti. Se non espressamente specificato, l’imposta di bollo è a carico del cliente.
4. La banca
I conti deposito possono essere offerti sia da istituti bancari che da istituti finanziari. Può essere utile verificare i prodotti che l’istituto offre al fine di scegliere la formula più confacente alle proprie necessità. Infatti se una banca offre la possibilità di aprire anche un conto corrente risulterà più facile la gestione dei conti presso la stessa emittente.
A seconda della solidità dell’istituto bancario/finanziario potresti decidere di vincolare una cifra superiore a quella assicurata dal Fondo Interbancario di Tutela dei Deposito (100.000 euro per cliente).
5. I costi
I conti deposito possono presentare dei costi di apertura, di gestione e di chiusura. In un contesto abbastanza competitivo (e in virtù di interessi netti ormai ridotti al lastrico) la maggior parte degli istituti finanziari offre conti deposito gratuiti.
É però importante considerare non solo i costi legati al conto deposito bensì anche quelli connessi al conto corrente. Qualora la banca obbligasse l’utente ad aprire presso la stessa anche il conto corrente di contropartita, allora occorre valutare i costi del conto corrente e sommarli a quelli del conto deposito.
6. Le promozioni
Spesso per l’apertura di nuovi conti deposito vengono offerti agli utenti varie promozioni, tra cui:
- Tassi d’interesse più alti
- L’imposta di bollo a carico della banca
- Modalità di svincolo più flessibili
Tali promozioni sono di solito offerte per un periodo limitato e sono rivolte ai nuovi clienti.