Investimenti
05 Febbraio 2025

Fondi comuni di investimento: la guida semplice e completa

I fondi comuni di investimento sono soluzioni create per chi ha dei risparmi da parte e vuole vederli crescere nel tempo, senza i rischi insiti nel mercato.

Immagina un grande salvadanaio in cui diversi investitori inseriscono i propri risparmi. Un team di esperti si occupa di investire questi soldi in azioni, obbligazioni o altri strumenti finanziari, con l’obiettivo di ottenere un rendimento nel tempo.

In questo modo, anche chi non ha esperienza nel mondo degli investimenti può beneficiare di una gestione professionale senza dover seguire ogni giorno l’andamento dei mercati.

I punti di forza sono la possibilità di iniziare a investire anche con piccole somme, diversificare il rischio e, soprattutto, ottenere un rendimento. Ma sono adatti a tutti gli investitori? Sono davvero così redditizi o esistono alternative più convenienti? Scoprilo continuando a leggere la nostra guida.

I fondi comuni di investimento rappresentano una delle diverse opzioni che si hanno a disposizione per mettere a frutto i propri risparmi. Ma, per effettuare una scelta consapevole, è opportuno sapere quali sono le caratteristiche e quali costi presentano. Non sempre infatti rappresentano la scelta più indicata per chi vuole investire i propri risparmi.

Cosa sono i fondi comuni di investimento

Un fondo comune di investimento è uno strumento di risparmio gestito e amministrato da società apposite, chiamate SGR (Società di Gestione del Risparmio). Sono prodotti definiti dal Testo Unico dell’Intermediazione Finanziaria (TUF) come OICR: “organismi istituiti per la prestazione del servizio di gestione collettiva del risparmio, il cui patrimonio è raccolto tra una pluralità di investitori mediante l’emissione e l’offerta di quote o azioni”.

Sono adatti ai risparmiatori e alle famiglie che vogliono mettere da parte del denaro investendolo, ma con rischi bassi e senza conoscere l’andamento del mercato. Ciò è possibile grazie alla diversificazione del fondo, composto da diversi titoli.

Per aderire al fondo dovrai acquistarne una quota. Per farlo puoi versare l’importo in un’unica soluzione, mediante l’adesione a un PIC (piano di investimento di capitale). L’alternativa è quella di effettuare versamenti ripetuti e di pari importo attraverso un piano di accumulo del capitale (PAC).

La gestione del fondo è effettuata dalla SGR che lo ha creato. La vigilanza è garantita dalla Consob e dalla Banca d’Italia, oltre che dalla stessa società di gestione e dalla banca depositaria presso la quale verranno custoditi i titoli.

Come funzionano i fondi comuni di investimento

Il meccanismo di un fondo comune di investimento è dunque il seguente:

  • Gli investitori mettono in comune parte del loro denaro
  • La SGR riunisce il denaro e crea un fondo
  • Il denaro viene investito in specifici asset
  • Il fondo genera rendimenti
  • A sua volta, i rendimenti verranno accantonati

Ogni investitore versa una del denaro che gli darà diritto a una quota sull’investimento, definita quota di spettanza. Non ha potere di impartire direttive o suggerimenti. Riceverà un rendimento in rapporto al valore della quota.

La SGR prende il denaro degli investitori e lo riunisce in un unico patrimonio autonomo, che verrà investito in strumenti come azioni, obbligazioni, Titoli di Stato o altri fondi.

Il fine è aumentare il rendimento annuale.

Questa tipologia di gestione si definisce attiva. Infatti, a differenza di altri strumenti di risparmio ad alta diversificazione, come gli ETF (exchange traded funds), in cui si applica una gestione passiva, l’attività della società di gestione si focalizza sull'offrire performance sempre migliori. Per farlo, interviene con l’acquisto e la vendita di nuovi asset.

Se da un lato ciò può portare a vantaggi dal punto di vista dei rendimenti, dall’altro però implica costi maggiori, che poi vanno a incidere sul guadagno effettivo finale. Inoltre, per alcune tipologie di fondi, come quelli speculativi (hedge fund), possono esserci anche dei rischi maggiori di riduzione dei propri rendimenti.

Ogni fondo prevede il KID (Key Information Document), un documento che contiene le principali caratteristiche del fondo, come finalità, profilo di rischio, costi e performance.

Inoltre, riceverai il prospetto informativo, approvato dalla CONSOB, che contiene informazioni utili al risparmiatore, aiutandolo a valutare la tipologia di investimento.

Infine, ogni fondo ha un regolamento, che definisce le sue caratteristiche e come dovrà essere gestito.

Tipologia di fondi

I fondi si dividono, in base alla loro costituzione, in:

  • Fondi chiusi: sono costituiti da un patrimonio prestabilito, con un numero di quote definito al momento dell’apertura del fondo. Un esempio sono i fondi pensione
  • Fondi aperti: il patrimonio che li costituisce è variabile e chiunque può accedere al fondo sottoscrivendo una quota o vendendola.

I fondi aperti si suddividono, in base alla presenza di regole e criteri comuni validi nell’UE, in fondi armonizzati e non armonizzati. I primi sono costituiti nei paesi dell’Unione Europea e investono principalmente in titoli quotati.

Invece, i fondi non armonizzati non sono soggetti ai vincoli previsti dalle regole comunitarie e consentono così una maggiore libertà negli investimenti. In questa categoria si includono i cosiddetti fondi comuni speculativi (hedge fund) e i fondi di fondi, ovvero quelli che investono non in strumenti finanziari primari, ma in altri fondi.

A loro volta, i fondi armonizzati si suddividono, in base alla loro composizione, in:

  • Fondi azionari: investono principalmente in azioni, con un indice di rischio e di rendimento elevato
  • Fondi obbligazionari: con un grado di rischio più basso, il denaro è investito in obbligazioni e Titoli di Stato
  • Fondi bilanciati: l’investimento è equilibrato tra azioni e obbligazioni
  • Fondi monetari: sono quelli composti da investimenti in asset ad alta liquidità, come Certificates

Come investire nei fondi comuni di investimento

Per aprire una posizione su un fondo comune di investimento, le opzioni sono due:

  • Rivolgersi direttamente alla SGR
  • Utilizzare un intermediario finanziario

Nel primo caso, puoi contattare direttamente la Società di Gestione del Risparmio, rivolgerti a un consulente e ottenere così tutte le specifiche del fondo.

Invece, se vuoi investire in autonomia, puoi rivolgerti alla tua banca oppure scegliere uno tra i migliori broker che offra, tra gli asset disponibili, anche l’investimento nei fondi comuni. Potrai così sottoscrivere una quota direttamente online.

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Autore dell’articolo

Alfredo De Cristofaro Autore
Alfredo de Cristofaro
Founder
Laureato in Economia e Finanza, dopo aver lavorato a lungo presso uno dei principali intermediari finanziari in Europa, ha deciso di mettere a disposizione dei risparmiatori le conoscenze maturate nel corso degli anni. Su QualeBanca.com si occupa di recensire banche e conti, assicurandosi che vengano garantiti i più alti standard di sicurezza e trasparenza.

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