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La carta di credito è un mezzo di pagamento che permette di fare acquisti sia presso negozi fisici sia presso piattaforme online. Consente, inoltre, di prelevare contanti presso gli sportelli automatici (ATM) e di fare pagamenti con addebiti periodici.

Si chiama “di credito” perché la disponibilità di denaro in essa contenuta viene anticipata dalla banca. I soldi spesi o prelevati mediante una carta di credito sono, infatti, concessi “a credito” dalla banca che rilascia la carta.

Le somme utilizzate tramite la carta di credito vengono riepilogate in un estratto conto e addebitate periodicamente sul conto del titolare.

Il conto corrente bancario, secondo le nuove regole europee, rientra tra gli “strumenti di pagamento".

Attraverso l’apertura di un conto corrente, infatti, i consumatori possono contare su un'ampia scelta di servizi di pagamento: prelievo di contante, appoggio di carte di credito e/o di debito, pagamento automatico di bollette, accreditamento di stipendi o pensioni, ed altro ancora.

Ogni conto corrente è identificato da un proprio codice chiamato IBAN (International Bank Account Number). L'IBAN identifica in maniera esclusiva il conto corrente e l'intermediario che lo detiene e consente di rendere pratica e veloce qualsiasi transazione finanziaria nazionale e internazionale.

La gestione di un conto corrente richiede il pagamento di spese e di commissioni sulle operazioni effettuate.

Il conto deposito non è altro che un deposito a risparmio. Al conto deposito è normalmente associato un libretto di risparmio, che è il documento sul quale vengono registrate tutte le operazioni di prelievo e versamento.

Viene scelto da quanti vogliono risparmiare senza correre particolari rischi. Va peraltro precisato che il costante abbassamento dei tassi d’interessi (talune banche addirittura applicato un tasso pari a zero sulle somme depositate presso di esse), unito ai costi diretti e indiretti che accompagnano la gestione di un conto deposito (vedi voce sui costi dei conti di deposito), ne hanno ridotto sostanzialmente l’utilizzo come strumento d’investimento.

Rimane abbastanza diffuso il conto deposito intestato ai minori in favore dei quali viene spesso acceso dai genitori (uno o entrambi) o da altri parenti (sovente dai nonni).

I conti deposito per bambini e per minorenni sono stati pensati per consentire ai genitori di risparmiare per il futuro dei propri figli. Le banche offrono diverse opzioni di conti deposito con costi ridotti e condizioni convenienti. In genere sono previste zero spese per l’attivazione e zero costi per la gestione.

La liquidazione della somma risparmiata con gli interessi maturati è prevista al raggiungimento della maggiore età. 

Risparmiare consiste nel mettere da parte dei soldi per utilizzarli in futuro. Di solito i risparmi vengono depositati in un conto corrente o in un conto deposito e sono sempre pronti per essere utilizzati per coprire eventuali spese o emergenze. I fondi sono garantiti fino a 100.000 euro, pertanto possiamo definire il risparmio fino a tale cifra un’attività esente da rischi. Va comunque tenuto presente che l’inflazione eroderà i nostri risparmi col passare del tempo: non è dunque un’ottima idea quella di avere tutti i nostri risparmi fermi su un conto corrente.

Investire invece consiste nell’utilizzare dei soldi per far accrescere il loro valore nel tempo. Effettuando un investimento - ad esempio acquistando azioni o ETF - ci aspettiamo che il loro prezzo aumenti nel tempo e, di conseguenza, aumenti il valore del nostro investimento.
Al contrario di risparmiare, investire comporta dei rischi di perdita del capitale: solitamente maggiore è il rendimento atteso, maggiore sarà il rischio di andare incontro a perdite.

Il mutuo ipotecario è un finanziamento a medio lungo termine, con una durata variabile da 5 a 30 anni. Normalmente il cliente riceve la somma in un’unica soluzione e la rimborsa nel tempo, con rate che possono essere costanti o variabili.

Viene definito “ipotecario” perché il pagamento delle rate è garantito da un’ipoteca su un immobile, normalmente lo stesso che è stato acquistato con il mutuo.

I mutui vengono concessi di norma dalle banche, benché possano essere erogati anche da altri intermediari finanziari.