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19 Novembre 2021

Prestiti personali: come funzionano e come ottenerli

L’acquisto di beni o servizi può essere talvolta agevolato dalla concessione del “credito al consumo”, ovvero un finanziamento volto a costituire la liquidità necessaria all’acquisto, concesso da una banca o da una società finanziaria autorizzata, anche attraverso un fornitore di beni o servizi quale, ad esempio, un negoziante o un concessionario auto.

A ben vedere anche la richiesta del credito al consumo è una forma di acquisto che ha per oggetto, appunto, il finanziamento e che rende il consumatore meritevole di una speciale tutela legale di fronte alla banca che lo eroga.

Il credito al consumo può essere diretto o all’acquisto di un determinato bene (un’auto, una moto, una vacanza, un corso di lingue) o più genericamente a costituire la liquidità necessaria a far fronte ad altre esigenze non specifiche.

Nel primo caso il credito viene definito “prestito finalizzato” (o “collegato”) e di solito il finanziatore versa la somma erogata direttamente al venditore, con il quale la banca o la finanziaria stipulano una convenzione.

Quando la convenzione è fortemente orientata a spingere il cliente all’acquisto di un bene (un televisore, un elettrodomestico, o altro) il prestito viene solitamente concesso “a tasso zero”. Si tratta di un’esperienza assai comune, in cui al cliente viene offerta l’opportunità di pagare il bene a rate ottenute semplicemente dividendo il costo totale per il numero di esse, senza alcun aggravio di interessi.

Ma poiché nel commercio niente è gratis, di fatto gli interessi li paga il commerciante (che magari li ricarica sul costo di acquisto!).

Vedremo, però, che il prestito “senza interessi” non fa rientrare il cliente tra i fruitori della speciale disciplina prevista dalla normativa a tutela del consumatore.

Nel caso in cui il prestito viene richiesto perché si ha semplicemente bisogno di denaro liquido, si definisce “prestito non finalizzato” o anche prestito personale.

In questa guida vedremo più in dettaglio cosa sono i prestiti personali, come funzionano e come fare per ottenerne uno.

Il prestito personale

Il prestito personale è, quindi, una forma di credito al consumo che prevede il finanziamento di una somma prefissata ad un tasso di interesse fisso e rimborsabile secondo un piano di ammortamento a rate costanti.

Abbiamo fin qui accennato più volte alla “speciale tutela legale” prevista per i consumatori e in particolare per i percettori di un credito al consumo.

Sull’argomento va innanzitutto precisato: quali sono le operazioni che non rientrano nella categoria del “credito ai consumatori”)

Anche se richiesti da un consumatore per esigenze private, non sono considerati “credito ai consumatori” le seguenti operazioni finanziarie:

  1. i finanziamenti di importo inferiore a 200 euro e quelli superiori ai 75.000 euro 
  2. finanziamenti che non prevedono il pagamento di interessi (lo abbiamo già visto);
  3. finanziamenti necessari ad acquistare un terreno o un immobile (rientrano nella categoria dei mutui);
  4.  finanziamenti di durata superiore ai cinque anni garantiti da ipoteca su beni immobili;
  5. gli sconfinamenti, ovvero l’utilizzo, autorizzato in via occasionale, di somme superiori al proprio saldo di conto corrente o al fido ottenuto in conto corrente.

In tutti questi casi i consumatori sono esclusi dalla tutela fin qui accennata. Ma quali sono in sostanza i diritti garantiti dalla legge ai consumatori?

Eccoli, in sintesi:

  • diritto all’informazione preventiva su costi e condizioni del prestito; sul TAEG e sul costo totale del finanziamento; sulle informazioni ottenute dalla banca a carico del cliente nella consultazione degli archivi bancari (Centrale dei Rischi della Banca d’Italia, CRIF); sulla possibilità e le conseguenze del rimborso anticipato del prestito; su termini e condizioni per recedere dal contratto. Prima della firma del contratto il cliente ha, altresì, il diritto di averne una copia in consultazione;
  • dopo la firma del contratto e nel corso dell’ammortamento, il cliente a diritto ad avere: una informazione annuale sull'andamento del rapporto; una comunicazione scritta nell’eventualità di cessione del credito a terzi; un preavviso scritto su eventuali modifiche contrattuali che preveda il diritto di recesso; il diritto di rimborsare anticipatamente il debito, con un’adeguata riduzione dei costi. Entro 14 giorni dalla stipula del contratto il cliente ha, inoltre, il diritto di recedere senza obbligo di motivare la richiesta.

Oltre al prestito personale, tra i prestiti cosiddetti “non finalizzati” rientrano anche:

  • la cessione del quinto dello stipendio o della pensione, che consente a dipendenti (pubblici e privati) e pensionati di cedere mensilmente una parte dei loro emolumenti per rimborsare un prestito. In questi casi è il datore di lavoro (o l’ente che eroga la pensione) a trattenere il quinto da versare alla banca;
  • apertura di credito in conto corrente, in cui la banca mette a disposizione in un conto corrente una determinata disponibilità che il cliente si impegna a rimborsare senza un preciso piano di ammortamento; il rimborso totale della somma normalmente ripristina la disponibilità iniziale;
  • prestito con carta di credito revolving, si tratta di una disponibilità finanziaria fruibile su una carta di credito; il rimborso avviene a rate il cui ammontare di norma può essere scelto liberamente dal cliente e anche modificato di volta in volta; il rimborso totale del prestito rigenera il credito che, appunto per questo, si chiama “revolving” (in italiano “girevole”).

Prestiti personali: i costi da affrontare

Ma quanto costa un prestito personale?

Il costo di un prestito al consumatore dipende da interessi, commissioni e altre spese. Tra le commissioni troviamo ad esempio quelle per l’apertura della pratica e per la gestione del finanziamento; tra le spese rientrano normalmente le imposte o le assicurazioni.

L’insieme di tutti questi elementi determina il costo totale del finanziamento che può essere misurato da alcuni indicatori, come ad esempio il TAN, acronimo di Tasso Annuo Nominale che indica il tasso di interesse applicato al prestito, ma senza gli altri costi connessi.

Molto più importante per comprendere il costo reale dell’operazione è il TAEG (Tasso Annuo Effettivo Globale) che viene espresso in percentuale sul credito concesso e su base annua.
Poiché comprende tutti i costi direttamente connessi all’operazione è uno strumento fondamentale di trasparenza per valutare la convenienza e la coerenza dell’indebitamento con le proprie esigenze e le disponibilità economiche attuali e prospettiche.

Da qualche anno la normativa si preoccupa in maniera incisiva di contrastare forme illegali di finanziamento che si sostanzia nell’applicazione di tassi “usurari”. In quest’ottica un finanziamento è illegale quando il tasso d’interesse supera il TEGM (Tasso Effettivo Globale Medio) che è la misura di riferimento per calcolare la soglia di usura.

Come richiedere un prestito personale

Chi può chiedere un prestito personale? Chiunque può farlo, purchè sia residente in Italia e abbia almeno 18 anni. Deve inoltre dimostrare  di essere in grado di restituire alle scadenze stabilite la somma ottenuta in prestito. Questa capacità si chiama "merito creditizio" e viene valutata dal finanziatore prima di concedere il prestito.

Tra gli elementi che dimostrano di avere una buona "capacità di rimborso" ci sono, per esempio, non avere mai tardato nel pagamento di rate di finanziamenti precedenti; non essere mai stati protestati (cioè non essere iscritti nel "registro dei protesti" per il mancato pagamento di una cambiale, di un vaglia cambiario o di un assegno bancario); non avere chiesto importi sproporzionati rispetto alle possibilità di restituzione.

Come e a chi chiedere un prestito personale? Abbiamo visto che il prestito personale può essere concesso da una banca o da un istituto finanziario autorizzato (e iscritto in un apposito albo).

Mentre in passato la richiesta avveniva nelle forme tradizionali presso le filiali, oggi  tra i canali distributivi c’è anche il web, che presenta il vantaggio di poter scegliere tra un numero di offerte decisamente più elevato rispetto alla disponibilità territoriale di sportelli; offerte che, oltre tutto, sono anche facilmente comparabili da chi abbia dimestichezza con l’informatica (spesso i siti sono corredati da simulatori di semplice utilizzo) al fine di scegliere l’offerta più conveniente.

Di norma i prestiti online hanno anche tempi di erogazione più brevi; di contro le condizioni offerte online sono spesso più onerose rispetto ai prestiti che si possono ottenere tramite il più vetusto rapporto umano.

Autore dell’articolo

Biagio Adile
Biagio Adile
Banking Expert
Ex Funzionario della Banca d'Italia, ora Cofondatore e Amministratore di Thanks Finance Srl, startup fintech con sede a Torino. Per QualeBanca.com mi occupo di fornire guide e recensioni su mutui, prestiti e conti deposito.

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