Negli ultimi tempi si sente spesso parlare del Piano Cashback del Governo, in procinto di partire nel mese di dicembre. Sono ancora in molti, però, a non avere ben chiaro in cosa consiste, qual è il suo obiettivo principale e cosa si intende per “cashback”.
Se fate parte di questa categoria, oppure se semplicemente volete saperne di più, questo articolo fa al caso vostro in quanto approfondiremo il tema del cashback e la sua correlazione con l’iniziativa del Governo.
Cos’è il Piano Cashback?
Il Piano Cashback o Piano Cashless, a cui il Governo ormai lavora da diverso tempo, mira ad incentivare i pagamenti elettronici, diminuendo l’uso del denaro contante con lo scopo di ridurre l’evasione fiscale. Questo perché effettuando pagamenti elettronici - con carta o via smartphone - le transazioni sono sempre tracciabili, a differenza del contante. Da qui l’espressione cashless, ovvero “senza contanti”.
Il termine cashback, invece, significa letteralmente “contanti indietro” ed è proprio questa l’idea che sta alla base del piano del Governo. Da gennaio, infatti, per chi pagherà con moneta elettronica è previsto un rimborso del 10% (fino a un massimo di 150 euro ogni sei mesi) sugli acquisti effettuati.
Un’altra iniziativa interessante è il supercashback, cioè un rimborso fino a 1.500 euro per i primi 100.000 cittadini che effettueranno il maggior numero di transazioni elettroniche tracciabili durante i primi sei mesi dall’attivazione del piano.
Il mese di dicembre è considerato una sorta di fase sperimentale, volta a sfruttare il periodo delle spese natalizie, che darà accesso ad un extra cashback, ovvero un rimborso del 10% per chi effettua almeno 10 acquisti nel mese di dicembre (ovviamente con moneta elettronica). Il rimborso massimo è di 150 euro e verrà accreditato entro febbraio 2021.
Come si partecipa al Piano Cashback?
Innanzitutto, per partecipare all’iniziativa statale del cashback bisogna essere maggiorenni e residenti in Italia. E’ poi necessario possedere SPID (l’identità digitale) o la carta d’identità elettronica. In seguito, i cittadini dovranno iscriversi all’app IO, fornire il proprio codice fiscale, registrare gli strumenti di pagamento che verranno utilizzati (carta di credito, carta di debito, carta prepagata) e indicare l’IBAN su cui si intende ricevere il rimborso.
Un’altra opzione per ottenere i rimborsi è quella di pagare con app di pagamento come Satispay, Nexi, YAP e Hype. In questo caso non servono né lo SPID né l’app IO, dal momento che è possibile attivare il cashback di stato direttamente da queste app.
Una volta seguite le procedure sopra menzionate, basterà pagare con i metodi indicati nell’app e i pagamenti verranno registrati automaticamente. Il cashback riguarderà qualsiasi tipologia di acquisto: generi alimentari, capi di abbigliamento, spese mediche, consumazioni in bar e ristoranti ecc.
Ricordiamo che gli acquisti online sono esclusi dal programma cashback, valgono solo quelli effettuati presso negozi fisici. Inoltre, alcuni esercenti potrebbero non disporre ancora di un dispositivo che accetta carte e app di pagamento. Pertanto, prima fare acquisti presso un punto vendita, consigliamo sempre di verificare se l’esercente ha già aderito al piano.
Ma che cos'è il cashback?
Il cashback, in realtà, non è niente di nuovo; al contrario, è una pratica già utilizzata da diverso tempo da carte, app di pagamento e negozi con l’obiettivo di avvantaggiare sia i consumatori che le aziende. I programmi cashback attivi con alcune carte e app di pagamento prevedono un rimborso di una percentuale - fissa o variabile - della spesa effettuata, sia presso negozi fisici che online. Il rimborso viene accreditato direttamente sul conto dell’utente e, di solito, è istantaneo. Ciò fa del cashback un meccanismo molto semplice e intuitivo che a lungo termine ci permette risparmiare facendo acquisti.
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