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22 Maggio 2025

Rischi conto cointestato: quali sono e come ridurli

La cointestazione del conto rappresenta un'ottima opzione per quanti desiderano, o hanno necessità, di condividere con qualcuno la gestione delle finanze. I vantaggi che ne derivano sono molteplici, dal risparmio economico a una maggiore praticità nel monitoraggio delle risorse condivise.

Ma esistono dei pericoli legati al sul utilizzo? Vediamo quali possono essere i rischi del conto cointestato e come fare per ridurli al minimo.

Cos'è e come funziona il conto corrente cointestato

Il conto corrente cointestato presenta le stesse identiche caratteristiche di un consueto conto monointestato, sia in termini di costi che di operatività. L'unica differenza consiste nel fatto che più persone sono titolari del conto stesso e, in quanto tali, possono operarvi effettuando pagamenti, prelievi, bonifici e via di seguito.

Come accennato poc'anzi, il principale vantaggio di un conto cointestato è quello di rendere più semplice la condivisione delle finanze, nonché di risparmiare sui costi del conto stesso in caso si decidesse di dividere anche questi in rapporto al numero di cointestatari.

Il conto cointestato, o condiviso, è quindi una soluzione adottata da coppie e famiglie che lo utilizzano, per esempio, per sostenere delle spese in comune o per accantonare somme di denaro in vista di un obbiettivo condiviso (una vacanza, un nuova casa e via di seguito).

Infine, tra coloro che decidono di aprire un conto cointestato, non deve per forza sussistere un legame di parentela oppure sentimentale. Possono per esempio farlo anche i soci di un'azienda che necessitano di condividere entrate e uscite dell'attività.

Al di là della specifica motivazione e dei vantaggi che questo comporta, in alcuni casi il conto cointestato può presentare dei rischi.

Vediamoli.

Rischi conto cointestato: quali sono

Cosa si rischia con un conto corrente cointestato? È questa una delle principali domande che ci si pone quando si valuta la cointestazione di un conto.

Ricordiamo che in base al principio della presunzione di parità delle quote, ove non diversamente esplicitato, a ciascun titolare spetta una quota uguale del saldo presente. Per esempio il 50% in caso di 2 intestatari, il 33,3 circa in caso di 3 intestatari e via di seguito.

Possiamo riassumere i rischi del conto cointestato in 6 principali punti:

  • Prelievi e/o operazioni non concordate: in caso il conto sia a firma disgiunta, uno degli intestatari potrebbe utilizzare somme di denaro che non li spettano
  • Solidarietà passiva: ciascun intestatario è responsabile anche degli eventuali debiti contratti dagli altri, sia verso la banca che verso terzi con possibilità di pignoramento del conto
  • Utilizzo illecito: un intestatario potrebbe utilizzare le somme per scopi illeciti o personali non preventivamente concordate con gli altri titolari
  • Divergenze tra gli intestatari: eventuali dissapori personali tra gli intestatari, potrebbero ripercuotersi anche in relazione alla gestione del conto
  • Decesso di uno degli intestatari: a seconda della tipologia di firma, il conto può venire bloccato
  • Divorzio: in caso di divorzio, potrebbero verificarsi delle problematiche a livello di gestione
  • Difficoltà di chiusura del conto: nel caso di firma congiunta, è sempre necessaria l'autorizzazione di tutti gli intestatari per chiudere il conto.

Come ridurre i rischi del conto cointestato

Per evitare prelievi, pagamenti o in generale utilizzi non concordati delle somme presenti sul conto, si può optare per un conto a firma congiunta. In questo caso, ogni operazione deve ogni volta essere autorizzata da tutti gli intestatari. Questo limita però di molto la libertà e facilità di utilizzo del conto stesso.

Una possibile soluzione potrebbe essere quella di non depositare sul conto tutte le proprie risorse finanziarie ma di destinarvi solo la quota necessaria a coprire eventuali spese in comune per esempio di affitto, spese familiari e via di seguito.

O, ancora, optare per un conto a firma disgiunta esplicitando i limiti di utilizzo dello stesso. Per esempio prefissando un tetto per pagamenti e prelievi, pagamento bollette e via di seguito.

In realtà, la vera premessa per l'apertura di un conto cointestato risiede nel rapporto di fiducia che intercorre tra gli intestatari. Ove questo sussiste, i rischi derivanti dal suo utilizzo sono praticamente nulli e decisamente superiori i vantaggi che derivano dal suo utilizzo.

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Quanti soldi sono garantiti sul conto corrente cointestato?

Per un conto cointestato valgono le stesse norme in vigore per quello individuale. Ogni depositante gode infatti di una protezione fino a 100.000€ per singola banca.

Se per esempio abbiamo un conto cointestato a due persone con un saldo di 200.000€, la protezione è valida sull'ammontare totale del saldo (100.000€ per depositante).

Se invece il depositante ha in essere anche un altro conto presso la stessa banca, a prescindere dal fatto che sia personale o cointestato, la protezione fino a 100.000€ viene applicata sul totale delle somme depositate sui diversi conti.

Cosa succede se il conto è cointestato e uno muore?

In caso di decesso di uno degli intestatari del conto, in base alla presunzione di parità delle quote (50% per titolare nel caso di 2 intestatari), il 50% delle somme presenti è oggetto di successione. Sussiste però una differenza in termini di operatività a seconda del fatto che si tratti di un conto a forma congiunta o disgiunta.

In caso di firma disgiunta l'altro contitolare del conto può continuare a disporre liberamente del conto effettuando qualsiasi tipo di operazione purché nei limiti della quota spettante.

In caso invece di firma congiunta, non essendoci più la possibilità di ottenere l'autorizzazione dell'altro contitolare, il conto viene bloccato fino a quando non verranno concluse le pratiche della successione.

Conto cointestato: posso prelevare tutto?

La risposta a questa domanda è no. Ribadiamo ancora una volta che la cointestazione del conto presuppone, salvo differenti indicazioni in fase di apertura, la ripartizione in quote uguali dell'ammontare della somma ivi depositata.

Quindi, ogni contitolare può operare esclusivamente su quanto attiene la quota spettante. In caso contrario, potrebbe configurarsi il reato di appropriazione indebita.

Conclusione: sono maggiori i rischi o i vantaggi di un conto cointestato?

Al termine di questa breve guida, concludiamo provando a capire se il conto cointestato, considerati i possibili rischi che questo comporta, possa essere o meno una scelta conveniente.

La risposta è sì qualora tra gli intestatari sussista un rapporto di piena fiducia tale per cui nessuno di questi vada a compiere operazioni potenzialmente dannose per gli altri.

La volontà di cointestare un conto nasce infatti proprio in un'ottica di condivisione delle risorse economiche nel momento in cui si condividono anche obbiettivi e progetti di vita.

Se esiste tale rapporto di reciproca fiducia, i vantaggi superano nettamente i contro.

Puoi trovare la soluzione per te più conveniente nella lista dei migliori conti cointestati del momento.

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Autore dell’articolo

Alfredo De Cristofaro Author
Alfredo de Cristofaro
Founder QualeBanca.com
Laureato in Economia e Finanza, dopo aver lavorato a lungo presso uno dei principali intermediari finanziari in Europa, ha deciso di mettere a disposizione dei risparmiatori le conoscenze maturate nel corso degli anni. Su QualeBanca.com si occupa di recensire banche e conti, assicurandosi che vengano garantiti i più alti standard di sicurezza e trasparenza.

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